I viaggi di Gulliver è un romanzo scritto nel 1726 dallo scrittore irlandese Jonathan Swift. Ne I viaggi di Gulliver vengono mescolate sapientemente dall’autore fantasia e satira, per un risultato sì fabiesco e avventuriero ma anche di grande critica sociale.
Il romanzo I viaggi di Gulliver è diviso in 4 parti, una per ciascun viaggio intrapreso dal medico di bordo Lemuel Gulliver, è narrato in prima persona e si svolge verso la prima parte del 1700. Il primo viaggio di Gulliver inizia da Bristol: il medico di bordo si imbarca nella città inglese per poi, dopo un naufragio, ritrovarsi sulla spiaggia della terra sconosciuta di Lilliput. Gulliver si ritrova circondato da tanti piccoli ometti che l’hanno legato alla meglio con le reti, terrorizzati dalla sua mole.
Il medico di bordo Lemuel Gulliver non si perde d’animo e intraprende un secondo viaggio: questa volta, dopo una tempesta, si ritrova a Brobdingnag, penisola abitata da giganti.
Gulliver decide di imbarcarsi per il suo terzo viaggio. Diretto verso le Indie Orientali, riesce a sfuggire ai pirati e finisce a Laputa, una terra fluttuante abitata da studiosi di matematica.
Una volta tornato dalla famiglia, Gulliver decide di rimettersi in viaggio per quella che sarà l’ultima delle sue avventure. Durante la navigazione assiste all’ammutinamento dell’equipaggio e arriva in una terra popolata dagli houyhnhnm, cavalli dotati di raziocinio e da altri esseri umani, gli Yahoo, che rappresentano i servitori dei cavalli.
Ogni parte dedicata a un viaggio descrive una società abitata da personaggi fantastici in cui Gulliver cerca di ambientarsi, invano. Il protagonista è alla ricerca di un mondo utopico, un mondo che – nella satira dell’autore Swift – è da contrapporre ai difetti e ai vizi tipici dell’Occidente. La ricerca di questo mondo perfetto si rivela una disfatta: quelli che a prima vista a Gulliver appaiono paradisi terrestri, non sfuggono in realtà ai difetti e alle ipocrisie tipiche degli uomini.