Da grande farò…il FOOD TRUCKER

I food truck sono la moda del momento e si moltiplicano le iniziative di festival e fiere che li vedono protagonisti. Negli States sono nati come risposta anticrisi agli affitti sempre più cari delle metropoli, e hanno lanciano una nuova leva di chef emergenti, cresciuti facendo panini gourmet o street food di altissimo livello.

In Italia si è partiti con gli hamburger ma è ora un fiorire di camioncini che servono cibo di strada, specialità regionali, etniche o pop come la pizza – ma di prima qualità.

In molti sono stati spinti dal sogni di cambiare vita, di vivere all’aria aperta e lavorare al contatto con la gente, facendo la cosa più divertente del mondo, cucinare. Ma è un mestiere a tutti gli effetti, per il quale è bene informarsi sugli aspetti burocratici, gestionali, economici e tutto quello che è necessario tenere in considerazione per approcciarsi a questo mestiere!

Prioritario è scegliere cosa cucinare

Il mercato oggi è già saturo, serve avere un’idea originale, saperla cucinare alla perfezione, valutare bene costi e ricavi ed esserne convinti. Se si sceglie un monoprodotto facile, come le crepes, potrebbe bastare anche una Ape car, ma se vuole cucinare davvero allora servono frigo e uno spazio cucina idoneo.

Se si vuole creare un’impresa che dia reddito è necessario lavorare tutti giorni, e se si fanno piatti che hanno bisogno di preparazione prima, è necessario avere un laboratorio di appoggio e di stoccaggio, un magazzino… Bisogna concentrarsi sulle proprie proposte e ottimizzare ogni aspetto, dai fornitori alla catena del freddo, dalla preparazione alla somministrazione. Questo settore è spesso condizionato dal meteo: per questo motivo bisogna ridurre gli scarti a zero.

Quali sono i requisiti professionali per diventare street fooder?

Se non si è cuochi, i requisiti per avviare l'attività di street food sono gli stessi che servono per aprire un ristorante in sede fissa, questo significa che non si può improvvisare. Una base di cucina aiuta sempre, ma è pur vero che concentrandosi su una serie di proposte limitate si può sopperire ad eventuali lacune.

Per essere un imprenditore su ruote si deve avere tanta determinazione sul prodotto che si propone, si deve amare quello che si cucina e farlo al meglio. L’offerta ti differenzia e devi essere davvero bravo, anche se non sei un cuoco devi saper fare quella cosa molto bene. Ci sono tanti non professionisti del settore che lavorano bene, ma è necessario avere chiare le potenzialità e i limiti.

Cercare il foodtruck

Il mezzo è quasi più importante di quello che si cucina, la gente compra prima con gli occhi.

Ci sono aziende in Italia che li consegnano chiavi in mano, ma sono oberate di lavoro e da 3 mesi di consegna standard spesso i tempi si allungano anche del doppio - ed è tanto perché nel mentre nonsi lavora e non si hanno introiti. Se si cede al fascino indubbio di un bel mezzo d’epoca, è bene valutare prima gli spostamenti da fare. L’ambulante prevede molti chilometri, carburante, rischio di rimanere a piedi (con il cibo che prende caldo nei frigo spenti…). Le Ape car vanno bene per alcune preparazioni, ma devono essere trasportate su un altro mezzo e avere un camion refrigerato di appoggio, d’altro lato i mezzi troppo grandi vanno lontano, ma in città non si parcheggiano facilmente… bisogna valutare bene.

Come scegliere i propri cibi da street food? Bisogna seguire solo la propria passione o è meglio seguire i trend del mercato per vendere di più?
Bisogna fare una scelta trasversale, bisogna crearsi la propria identità, ora più che mai. Esistono quei prodotti cosiddetti “ruffiani” che vanno sempre, come i fritti o la carne. Ma proporre una ricetta non tua ti sottopone al confronto degli altri che fanno l'identica stessa cosa. Sicuramente non bisogna fossilizzarsi sulla prima scelta fatta, perché stiamo comunque parlando di business: quindi se un prodotto non tira più è consigliabile sostituirlo.

Comunicare è tutto
Comunicare è fondamentale perché i social network sono la tua vetrina che di fatto sostutisce quella reale davanti a cui le persone passano ogni giorno… in questo è molto più difficile che avere un ristorante. Esisti solo sui social network per molta della clientela. Starci dietro è un lavoro nel lavoro, che può però ripagare tantissimo: i clienti ti seguono, sanno dove sei, che cosa cucini, si informano così, fanno persino ordinazioni, ti cercano per catering o matrimoni.

Come trovare le occasioni migliori di guadagno?
Non è facile orientarsi tra i festival e le fiere di paese. Si tratta di scelte molto diverse tra loro che possono determinare casi di successo o flop enormi. I festival sono molto costosi, per prendervi parte si pagano più di 1000 euro a weekend, ma la gente viene per mangiare e assaggiare, è predisposta a spendere e si fanno numeri importantissimi. Nelle fiere di paese non si paga mai più di 50 o 100 euro ma per guadagnare bisogna prenderci, bisogna avere esperienza e sapere cosa funziona.


Vacanze in Albania…nuova meta dell’estate

Spiagge, baie segrete e borghi dall’anima antica. Castelli vista mare, siti archeologici nascosti nelle foreste e un’ospitalità di altri tempi. Vicina, facile da raggiungere e ricca di luoghi da scoprire. Se non avete ancora programmato le vacanze estive...o siete alla ricerca di una destinazione nuova, l'Albania potrebbe fare al caso vostro!

Sarà un caso, ma sia Lonely Planet che il New York Times l’hanno inserita nelle classifiche dei Paesi da visitare assolutamente nel 2023. La Terra delle aquile è la nuova meta di tendenza del Mediterraneo.

L’Albania è senza dubbio un Paese geograficamente molto variegato: dalle Alpi del nord alle spiagge lungo la riviera meridionale, passando per le città d’arte, i borghi, le lagune, i laghi e i siti archeologici, è una destinazione di viaggio in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi visitatore.

Tra spiagge, città e avventure, ecco cosa non si può perdere durante un viaggio in Albania:

  • Spiagge, parchi marini e siti archeologici: a pochi km dalla capitale Tirana, Durazzo è uno dei centri abitati più antichi dei Balcani, custode di importanti siti archeologici, tra tutti il grande anfiteatro nel cuore della città che, nell’antichità, poteva ospitare fino a 20.000 persone. L’antica Dyrrachium è circondata da spiagge molto frequentate in alta stagione, come Golem, con lidi di sabbia fine e distese di pinete. Scendendo verso sud, Valona è il punto di partenza per andare alla scoperta delle bellezze della costa meridionale albanese. La città è un mix di spiagge e punti di interesse culturale, tra cui il monastero di Zvernec, la cui laguna circostante è popolata da colonie di fenicotteri migratori, il castello di Kanina, il centro storico da poco restaurato e il Parco Nazionale Marino della Penisola di Karaburun e Isola di Sazan, ex zona militare oggi aperta al pubblico, con alcune delle spiagge più belle del Paese, grotte divenute habitat di foche mediterranee e natura incontaminata.
  • La riviera meridionale: Quello che collega il passo montano di Llogara, a sud di Valona, fino a Ksamil, ultimo avamposto albanese prima del confine greco, è il tratto di costa più affascinante d’Albania. Un territorio caratterizzato da montagne, spiagge da cartolina, villaggi in pietra, monasteri, canyon e castelli che affacciano sul mare. I borghi di Dhërmi, Vuno e Qeparo, con abitazioni tradizionali, chiesette bianche dalle cupole azzurre e bouganville rigogliose, sono uno più bello dell’altro. Dal castello di Himara si ammira uno dei panorami più affascinanti lungo la costa, mentre Saranda è la destinazione imperdibile per chi è alla ricerca di vivace vita notturna. Ksamil è la località più famosa della zona, presa d’assalto in alta stagione, ma bellissima a inizio e fine estate. Il vero gioiello della riviera è, però, la Fortezza di Ali Pasha, nei pressi dell’ex base militare di Porto Palermo, una struttura triangolare con torri a sezione rotonda, a picco sul mare.
  • Il parco archeologico di Butrinto: alle spalle di Ksamil, il Parco Archeologico di Butrinto è il sito storico più importante d’Albania, con resti archeologici che spaziano dall’epoca illirica al medioevo, fondato, secondo Virgilio, dal troiano Eleno, figlio del re Priamo, che dopo la caduta di Troia si spostò a occidente. Il percorso, all’interno di una rigogliosa foresta, è ricco di resti archeologici, tra cui spiccano il teatro romano, la basilica risalente al VI secolo, il battistero paleocristiano, la porta dei leoni e la fortezza veneziana, che ospita un museo al cui interno è narrata la storia dell’antica cittadina.

Insomma un luogo da ammirare in tutto il suo splendore! Buon viaggio!

Cosa fare dopo il diploma?…piccola guida per gli indecisi

Gli esami di maturità sono agli sgoccioli e tanti ragazzi e ragazze si chiedono cosa fare dopo il diploma, qualcuno avrà già le idee chiarissime, ma immaginiamo che forse in pochi conoscono tutte le possibilità che esistono per i giovani che hanno finito la scuola.

Se anche tu rientri nella categoria degli indecisi, in questo articolo troverai informazioni e consigli per orientarti meglio nel mondo dei giovani adulti e scegliere cosa fare dopo il diploma con più serenità.

Per capire davvero cosa fare dopo il diploma, spesso è necessario prendersi una pausa dallo studio e schiarirsi le idee. Prendersi una pausa non significa non fare nulla o starsene con le mani in mano...potrebbe invece essere l'occasione per imparare nuove cose, scoprire nuovi lati di sè, che potrebbero poi facilitare la scelta futura su quale direzione prendere. Puoi infatti migliorare la tua conoscenza di una lingua straniera seguendo un corso di lingua nella tua città o all’estero; oppure seguire dei corsi di formazione dalla durata variabile; oppure fare del volontariato per fare un’esperienza che ti avvicinerà al mondo del lavoro.

Fare il Servizio Civile Universale dopo il diploma

Il Servizio Civile Universale consiste in un servizio di volontariato retribuito promosso dallo Stato italiano per impiegare i giovani cittadini in attività sociali che migliorano il benessere della collettività, potenziando anche l’occupazione giovanile.

Gli ambiti nei quali è possibile svolgere il servizio civile sono:

-ambiente;
-assistenza;
-educazione e promozione culturale;
-patrimonio artistico e culturale;
-protezione civile;
-servizio civile all’estero.

I progetti hanno una durata dagli 8 ai 12 mesi e prevedono un monte ore settimanale di 25 ore di servizio. Diventare un operatore volontario rappresenta un’occasione di formazione e crescita individuale unica, soprattutto per chi non sa cosa fare dopo il diploma e potrebbe avere difficoltà a trovare subito un lavoro vista la mancanza di esperienza professionale.

Ogni progetto ha le sue caratteristiche specifiche in merito a mansioni e durata, per saperne di più visita la pagina ad esso dedicata.

Cercare il tuo primo lavoro dopo il diploma

Un’altra possibilità tra le cose da fare dopo il diploma è cercare un primo lavoro. Che si tratti di lavorare nella ristorazione, nelle vendite, in azienda o in qualsiasi settore, lavorare è certamente un modo di guadagnare un po’ di indipendenza economica e personale.

Per trovare un lavoro dopo il liceo è necessario preparare un buon curriculum vitae, anche senza esperienza lavorativa!

Una volta pronto il tuo CV, è il momento di consegnarlo ai datori di lavoro. Puoi consegnarlo di persona nei negozi o negli uffici della tua città, inviarlo per mail agli enti dove vorresti lavorare (di solito sul sito web trovi una sezione “lavora con noi” o “contatti”), oppure puoi chiedere aiuto ai punti informagiovani e alle agenzie per il lavoro della tua città.

Proseguire gli studi dopo il diploma

Nell'indecisione che accompagna questa fase della vita è possibile che tu sia solamente incerto su quale strada intraprendere e non sai a che corso di laurea o di formazione o post-diploma iscriverti.

Si tratta di una decisione importante e difficile, ma non è impossibile trovare la strada giusta.

Ecco un po’ di consigli per facilitarti nella scelta:

Chiediti anzitutto quali ambiti lavorativi ti interessano oppure quali materie ti appassionano di più. Se non sai ancora quale lavoro potrebbe piacerti, scegliere le materie che ti piacciono potrà portarti a scoprire quali lavori sono possibili con le conoscenze che maturerai all’università;

Chiedi pareri agli studenti universitari sulla loro esperienza. Se non conosci nessuno, puoi trovare tanti gruppi di studenti universitari su Facebook e chiedere loro informazioni sui corsi di laurea e le possibilità di impiego;

Ogni università è famosa per un settore di studi specifico. Cerca di capire quali sono le migliori università italiane per il settore che ti interessa e parla con i tuoi genitori per capire se puoi studiare in un’altra città.