Il mondo di Sofia – Jostein Gaarder

Questo è il romanzo di Sofia Amundsen: comincia dalle strane domande che spuntano dalla sua cassetta delle lettere, passa attraverso le intriganti risposte del filosofo Alberto Knox e approda a una bislacca festa di compleanno nel giardino degli Amundsen… Ma è anche il romanzo di Hilde Møller Knag, e per lei comincia nel giorno del suo compleanno, passa attraverso un insolito regalo e approda a una notte stellata nel giardino della famiglia Knag… Ma è anche il romanzo della storia della filosofia, e per tutti noi comincia dagli atomi di Democrito, passa attraverso le intuizioni di Galileo e approda all’esistenzialismo di Sartre e al pensiero contemporaneo… Tre libri in uno, quindi? No, molti di più. Perché Il mondo di Sofia non è soltanto un giallo avvincente più un insolito romanzo d’avventure nel tempo e nello spazio più un esauriente trattato di filosofia: è soprattutto la più originale e divertente storia dell’uomo e del suo pensiero che mai sia stata scritta.

C’era una volta un libro – Naoki Matayoshi, Shinsuke Yoshitake

Questa favola è per tutti i cacciatori di storie.

È un omaggio alla lettura e narra con ironia l’amore per i libri e il loro straordinario potere.

Questa è la storia di un re molto anziano, avido lettore di libri, che decide di mandare due dei suoi sudditi in giro per il mondo a caccia di storie. I due uomini si mettono in viaggio e al loro ritorno, nell’arco di tredici notti, raccontano al re i libri che hanno scovato: c’è il libro che nessuno riesce a leggere perché va troppo veloce. Il libro ricercato in tutto il paese con la polizia alle calcagna. Il libro abbandonato sullo scaffale di una libreria dell’usato: felice, nonostante le pagine logore, perché ha accompagnato la vita di un uomo che lo ha letto mille volte. Ci sono libri che ridono, mangiano, salvano. Pagine che parlano e frusciano. Storie che devono ancora essere scritte e altre che non spariranno mai. E che, soprattutto, insegnano ad amare la complessità e la varietà del mondo.

Naoki Matayoshi (Osaka, 1980) è uno scrittore, sceneggiatore e comico giapponese, vincitore nel 2015 del premio letterario Akutagawa per il romanzo Hibana. Autore di diversi romanzi, ha un seguitissimo canale YouTube e fa parte del duo comico Peace.


Shinsuke Yoshitake (Kanagawa, 1973) è uno dei più famosi illustratori giapponesi e i suoi libri sono tradotti in tutto il mondo. Ha vinto il Premio MOE e il Premio delle Arti per l’Infanzia Sankei, il Premio del “New York Times” per illustratori e, nel 2017, il Bologna Ragazzi Award.

Eppure cadiamo felici – Enrico Galiano

Non aver paura di ascoltare il rumore della felicità. «Sai perché mi scrivo sul braccio tutti i giorni quelle parole, "la felicità è una cosa che cade"? Per ricordarmi sempre che la maggior parte della bellezza del mondo se ne sta lì, nascosta lì: nelle cose che cadono, nelle cose che nessuno nota, nelle cose che tutti buttano via». Il suo nome esprime allegria, invece agli occhi degli altri Gioia non potrebbe essere più diversa. A diciassette anni, a scuola si sente come un'estranea per i suoi compagni. Perché lei non è come loro. Non le interessano le mode, l'appartenere a un gruppo, le feste. Ma ha una passione speciale che la rende felice: collezionare parole intraducibili di tutte le lingue del mondo, come cwtch, che in gallese indica non un semplice abbraccio, ma un abbraccio affettuoso che diventa un luogo sicuro. Gioia non ne hai mai parlato con nessuno. Nessuno potrebbe capire. Fino a quando una notte, in fuga dall'ennesima lite dei genitori, incontra un ragazzo che dice di chiamarsi Lo. Nascosto dal cappuccio della felpa, gioca da solo a freccette in un bar chiuso. A mano a mano che i due chiacchierano, Gioia, per la prima volta, sente che qualcuno è in grado di comprendere il suo mondo. Per la prima volta non è sola. E quando i loro incontri diventano più attesi e intensi, l'amore scoppia senza preavviso. Senza che Gioia abbia il tempo di dare un nome a quella strana sensazione che prova. Ma la felicità a volte può durare un solo attimo. Lo scompare, e Gioia non sa dove cercarlo. Perché Lo nasconde un segreto. Un segreto che solamente lei può scoprire. Solamente Gioia può capire gli indizi che lui ha lasciato. E per seguirli deve imparare che il verbo amare è una parola che racchiude mille e mille significati diversi.

Il giardino di mezzanotte – Philippa Pearce

Il giardino di mezzanotte è un romanzo intrigante molto bello che si costruisce passo a passo intorno a uno dei temi e delle metafore più care ed efficaci della letteratura per l’infanzia, quella del giardino segreto.

In un’Inghilterra che immaginiamo degli anni ’60-70 il giovane Tom viene allontanato da casa, perché suo fratello Peter ha preso il morbillo e, suo malgrado, il fratello maggiore deve fare le valigie per andare a trascorrere l’estate, in quarantena, nell’appartamento degli zii senza figli e senza giardino.

Come potete immaginare, la soluzione è quanto mai odiosa agli occhi di Tom che è molto recalcitrante e addirittura astioso con il fratello per quella che è, nel suo immaginario, una condanna senza scappatoie. Non a caso il primo capitolo è intitolato Esilio.

Le descrizioni dello stato d’animo di Tom sono molto vivide e si contrappongono al formalismo e al perbenismo rigido degli zii che appaiono freddi e ottusi, chiusi in un borghese e lindo status che non ammette urla, non permette sporco, non accetta domande dirette e schiette, ma accoglie il piccolo Tom nella certezza di avergli offerto la miglior sistemazione del mondo.

Tuto cambia quando Tom incontra una pendola, che fa parte della vecchia casa originale da cui sono tratti gli appartamenti, uno dei quali occupato dagli zii. Una vecchia pendola bizzarra che batte i colpi casualmente e che di notte batte addirittura 13 colpi: ma che orario è mai quello oltre i 12 rintocchi?

Tom esce dal letto deciso a confrontarsi con la pendola sbadata, incapace di tenere il ritmo delle ore giuste e in quell’attimo, in cui il bambino si allontana dall’appartamento per scendere nell’altro della vecchia casa, una magia impercettibile accade e la porta che dovrebbe dare sul vialetto delle autombili si apre, invece, e svela a Tom un giardino incantato, fuori dal tempo o meglio dentro al tempo in cui la vecchia casa era abitata da un’unica ricca famiglia, circa cent’anni prima.

Il tema del giardino dell’infanzia, del luogo in cui essere i bambini, del tempo fuori dal tempo, del tempo della potenzialità infinita (che emozione per Tom poter salire sulla cattedrale di Ely, dove lo zio non lo ha portato!) si intreccia a un racconto con una solida struttura narrativa che ricorda la tradizione delle storie di fantasmi inglesi, intrecciando ciò che è immaginato e sognato ad una realtà (l’episodio dei pattini è, in questo senso, significativo).

L’estate di Tom il suo giardino segreto non sono un’immaginazione, ma si intrecciano ad un sogno: il finale realissimo allontana questa avventura da ogni mentalismo e la consacra a classico, giustamente.

La Freccia Nera – Robert Louis Stevenson

La freccia nera è un romanzo storico d’avventura scritto da Robert Louis Stevenson nel 1883, fu pubblicato a puntate sulla rivista Young Folks in America, successivamente fu pubblicato in un unico volume nel 1888.

Ambientato durante la Guerra delle Due Rose, il conflitto tra le fazioni degli York e dei Lancaster che dilaniò l’Inghilterra nella seconda metà del Quattrocento, sotto il regno di Enrico VI.
La Rosa Rossa o la Rosa Bianca? York o Lancaster?
In un’Inghilterra insanguinata dalla guerra delle Due Rose, il giovane Dick Shelton, un cavaliere senza macchia e senza paura, per vendicare la morte del padre, decide di schierarsi dalla parte della Rosa Bianca e della Freccia Nera, una banda di fuorilegge che, stanca di vessazioni e soprusi, rifugiata nella foresta, combatte le crudeli ingiustizie dei potenti, soprattutto l’usurpatore Sir Daniel.

Stevenson disegna con grande abilità l’affresco di un’Inghilterra preda dell’anarchia e dei continui rovesciamenti di trono, dove gli uomini onesti non hanno modo di farsi valere e sono destinati a soccombere. Il tradimento sembra essere il tratto distintivo dell’epoca: gli uomini, anche quelli apparentemente coraggiosi e leali, passano da una parte all’altra con la stessa frequenza con cui i due casati in lotta si succedono alle redini del Regno. La violenza, l’intimidazione e il sopruso caratterizzano tutti i personaggi, anche quelli, come il protagonista, che dovrebbero essere dalla parte dei “giusti”. Alla fine, diventa arduo persino comprendere le ragioni delle due parti in lotta. Il romanzo, così, diventa una spietata analisi dell’animo umano, guidato dalla cieca violenza del potere e dal desiderio di arricchirsi.

Stevenson offre al lettore un romanzo storico di grande respiro, ricco di avventure ben congegnate e momenti di alta tensione, il romanzo si svolge nel giro di dieci mesi e le magistrali descrizioni dei luoghi e dei costumi del tempo aiutano a entrare dentro la storia, anche se all’inizio fa fatica a decollare, la trama è ricca di avvenimenti e tiene incollati fino alla fine.
Conosciuto come un classico romanzo d’avventura per ragazzi, consiglio il libro anche agli adulti che tra castelli, dame, cavalieri e banditi ci regala una piacevole lettura.

In vacanza porto…un libro!

Estate, tempo di vacanze, di relax...quale momento migliore per dedicarsi alla lettura?? In procinto di iniziare le ferie, ho pensato di suggerirvi qualche titolo da mettere in valigia!

Per gli amanti del giallo
- Il castello dei falchi neri di Marcello Simoni. Dopo aver preso parte alla crociata di Federico II, il nobile Oderico Grifone, ormai diventato uomo, fa ritorno alla dimora di famiglia, una grande magione nella campagna di Napoli. Il rientro, tuttavia, non è dei più felici.
- Il caso Alaska Sanders di Joel Dicker. Aprile 1999. Mount Pleasant, una tranquilla cittadina del New Hampshire, è sconvolta da un omicidio. Il corpo di una giovane donna, Alaska Sanders, viene trovato in riva a un lago. (p.s. questo è il primo libro che ho messo in valigia!!)
- La quarta profezia di Glenn Cooper. Spagna, 1944. La fine è vicina. Lucia dos Santos ne è convinta. Ventisette anni fa, a Fatima, è stata scelta dalla Madonna per custodire il suo ultimo segreto, con la promessa di portarlo con sé nella tomba. Ma ora Lucia deve infrangere quel giuramento.
- Le fate di Fryfam. Agatha Raisin di M. C. Beaton. Sempre più destabilizzata sentimentalmente - una fugace storia d'amore a Wyckhadden ha quasi distrutto l'autostima della nostra Agatha - Agatha decide di seguire ciò che le ha predetto un'indovina: andare nel Norfolk dove dovrebbe trovare un nuovo grande amore, vedovo e biondo.

Per chi cerca carica e motivazione
- Le coordinate della felicità di Gianluca Gotto. La sua storia alla “ricerca della felicità” è racchiusa, pagina dopo pagina, in questo libro che fa viaggiare e respirare aria buona anche a chi lo legge comodamente da casa.

Romanzi e storie da scoprire
- Come vento cucito alla terra di Ilaria Tuti. Questa è la storia dimenticata delle prime donne chirurgo, una manciata di pioniere a cui era preclusa la pratica in sala operatoria, che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra completamente gestito da loro.
- Niente di vero di Veronica Raimo. La lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine è sempre lo stesso. L'unica rivoluzione possibile è smettere di piangerci su. In questo romanzo esilarante e feroce, Veronica Raimo apre una strada nuova
- La leggenda della Peregrina di Carmen Posadas. Una perla favolosa, di grandezza e fattezze uniche, che fu chiamata Peregrina e che dopo un lungo viaggio arrivò alla corte di Filippo II di Spagna.
La nostra vita nella savana di Gaia Dominici. Gaia ha già diverse vite alle spalle. Nata a Bogotà e adottata a pochi mesi da una famiglia italiana, è cresciuta a Genova, animata dal costante desiderio di muoversi, viaggiare, esplorare.

Letture da batticuore
- Non è un paese per single di Felicia Kingsley. Belvedere in Chianti, piccolo borgo sulle colline toscane, dove abbondano ulivi e vigne ma di scapoli nemmeno l'ombra, è in fermento: Charles Bingley, nipote del defunto conte Ricasoli, sta arrivando dall'Inghilterra per prendere possesso dell'eredità, la tenuta Le Giuggiole.
- The love hypothesis. Il teorema dell'amore di Ali Hazelwood. Dottoranda in Biologia, Olive Smith crede nella scienza, non nell'amore. Non le è mai importato granché di avere una relazione e di sicuro non le importa di Jeremy, un ragazzo con cui è uscita un paio di volte in tutto.

Un Premio Strega sotto l'ombrellone
- Due vite di Emanuele Trevi. Un romanzo sull’amicizia attraverso il racconto di due vite: quelle di Rocco Carbone e Pia Piera, scrittori deceduti prima del tempo e legati da un affetto sincero e trasparente.

Romanzi ad ambientazione storica
- La sorella dimenticata di Janice Hadlow. Jane Austen non ce ne ha parlato molto, eppure Mary – nonostante questa sua apparenza marginale nella storia della famiglia Bennett – è un personaggio molto particolare e degno di essere approfondito.
- Gli anni del coltello di Valerio Evangelisti. Valerio Evangelisti ci racconta la storia attraverso la letteratura, con una scrittura narrativa che esula dalla semplice narrazione dei fatti, ma li tramuta in materiale denso per un inedito romanzo.

Una lettura… enigmistica!
- Quaderno di compiti delle vacanze per adulti. Per chi adocchiava i quaderni dei nipoti o dei propri figli, finalmente potrà essere ripagato con un volume tutto per sé. 150 esercizi tra enigmi, differenze, cruciverba, curiosità e molto altro per rilassare la propria mente divertendosi.

Buona lettura e buone vacanze!

Rubrica a cura di: Ramona


Il Circolo Pickwick – Charles Dickens

In pochi ricordano che

Il Circolo Pickwick

segna l’esordio – prima su rivista, quindi in volume – del piú formidabile narratore mai apparso su questo pianeta, Charles Dickens.

Pubblicato a puntate tra il 1836 e il 1837 e concepito in divenire, questo irresistibile romanzo fu di conseguenza una duplice rivelazione: per i lettori, certo, che iniziarono immediatamente ad amarlo e a decretare un successo stratosferico, tanto da farne diventare proverbiali le situazioni e i personaggi; ma per l’autore stesso, che dopo alcuni brevi abbozzi scopriva – probabilmente con sgomento esaltato, con sublime piacere – di essere nato per raccontare. Con Il Circolo Pickwick ci abbeveriamo dunque al primo purissimo zampillo di una sorgente che non si sarebbe mai prosciugata: estrose, rocambolesche, allegre, romantiche, venate infine di un’ombra di malinconia, mai noiose o prevedibili, le peripezie tragicomiche del signor Pickwick, del poeta Snodgrass, del donnaiolo Tupman, del maldestro Winkle e soprattutto del fido Sam Weller, vero protagonista occulto della storia, costituiscono un’avventura picaresca per ogni età, uno scrigno di storie strabilianti e argute, dolciastre e gotiche, ancora oggi tutte da godere.

Nel corso degli anni Charles Dickens avrebbe trovato architetture piú complesse, personaggi piú sfaccettati e tinte piú cupe, ma forse mai piú la penna di questo amatissimo scrittore sarebbe stata cosí fresca e spensierata.

Rubrica a cura di Ramona

Paolo Borsellino parla ai ragazzi – Pietro Grasso

Da pochi giorni è passato il trentesimo anniversario dalla Strage di Via d'Amelio, dove persero la vita il magistrato antimafia Paolo Borsellino e 5 componenti della sua scorta. Ho voluto scegliere un libro per omaggiare la sua figura, e che può aiutare i ragazzi a conoscerlo meglio:

Paolo Borsellino parla ai ragazzi, di Pietro Grasso.

Una vita in 57 giorni. Una lettera lasciata a metà. Una testimonianza civile per le nuove generazioni.

L’ultima mattina della sua vita Paolo Borsellino scrive agli studenti di una scuola che non aveva mai incontrato per rispondere a nove domande sul suo lavoro e sulla mafia. Dopo quasi trent’anni, Pietro Grasso raccoglie la penna che la bomba di via D’Amelio lo costrinse ad abbandonare, per raccontare a chi quell’estate del ’92 non era ancora nato, la storia di un gruppo di giudici e del loro straordinario coraggio.

Quella domenica di luglio, Paolo Borsellino si alzò alle cinque del mattino. Approfittò di quel momento di calma per scrivere una lettera di risposta a un liceo di Padova. Per capire chi era Paolo, quale fosse il dolore che provava in quei giorni, la determinazione che lo spingeva a lavorare senza sosta e perché avesse deciso di dedicare alcune ore del suo tempo, così prezioso quell’estate, ai ragazzi di una scuola lontana, dobbiamo fare alcuni passi indietro, e raccontare questa storia dall’inizio. È la storia di un uomo, di un gruppo di amici e colleghi, di una stagione fatta di grandi successi e brucianti sconfitte. È anche una parte della mia storia personale, perché io ho conosciuto e ho lavorato con tutte le persone di cui vado a raccontarvi, ma è soprattutto un pezzo importante della storia del nostro Paese.”

Pietro Grasso è entrato in magistratura nel 1969. È stato giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa nostra e procuratore capo a Palermo. Dall’ottobre 2005 al gennaio 2013 è stato procuratore nazionale antimafia. Ricopre la carica di senatore, dopo essere stato presidente del Senato da marzo 2013 a marzo 2018. Ha pubblicato numerosi libri tra cui, con Feltrinelli: Pizzini, veleni e cicoria. La mafia prima e dopo Provenzano (con Francesco La Licata; 2007), Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia (2017) e Paolo Borsellino parla ai ragazzi (2020).
Ogni anno incontra centinaia di studenti per raccontare la propria esperienza di lotta alla mafia e portare la straordinaria lezione di coraggio e volontà di giustizia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Buon lettura!

Rubrica a cura di: Ramona

Le avventure di Huckleberry Finn – Mark Twain

Il libro che ho scelto questa settimana è

Le avventure di Huckleberry Finn, di Mark Twain, un romanzo di formazione, che racconta le difficoltà di una vita sregolata che, come tale, presenta poi tutti i suoi aspetti negativi.

Huckleberry Finn è la metafora di una barca, nella sua essenzialità, che scorre sul Mississippi alla ricerca di grandi avventure. Fuggito da un padre ubriacone, Huckleberry solca le acque alla ricerca di mondi altri e nuove esperienze. E sul letto del fiume impara le difficoltà della vita e con esse a crescere per diventare un giovane adulto. Un libro di formazione in cui il protagonista così coraggioso e spensierato attua un percorso di iniziazione nel mondo dei grandi.

Il romanzo è per molti la metafora utopica di una vita libera e selvaggia a bordo di una zattera in cui non vigono le regole comuni e tutto è concesso. Huckleberry Finn, nato come letteratura per ragazzi, è stato oggetto di molte critiche e radiato addirittura da una biblioteca pubblica del Massachussets. Nonostante quest’ultima critica, Le Avventure di Huckleberry Finn è anche un importante invito a ribellarsi alle regole ingiuste, come le schiavitù.
Secondo T. S. Eliot «un capolavoro».

Il giornalino di Gian Burrasca – Vamba

Vi siete mai sentiti dare del "Gian Burrasca"?? A me qualche volta sì...ma non le combinavo così grosse come lui!

Il giornalino di Gian Burrasca

di Vamba, è uno dei primi libri che ho letto, adatto per i ragazzi perché è una storia molto divertente, con tutti i guai che Giannino combina, ma anche per il significato morale di fondo.

Ogni giorno Giannino Stoppani, detto Gian Burrasca, annota in un diario gli avvenimenti della sua vita e della vita della sua famiglia. Naturalmente, poiché è stato educato a non mentire mai, dice sempre la verità, anche quella che non dovrebbe o potrebbe dire, o che le sorelle e i loro fidanzati, poi mariti, non vorrebbero si sapesse. E, certo, combina un sacco di guai per merito dei quali viene chiuso nel collegio Pierpaoli dove non solo non si educa, bensì diviene l'anima di una ribellione contro la falsa e tirannica disciplina che vi è imposta da una ridicola ma prepotente coppia di proprietari-direttori. Il diario diviene così la protesta e la rivolta di un ragazzo contro il mondo conformista e soffocante dei ''grandi''.

L’umorismo pungente e l’ironia velata rendono “Il giornalino di Gian Burrasca” un classico della letteratura per ragazzi, ma il sarcasmo politico, i riferimenti storici e un’analisi delle dinamiche sociali conferiscono al libro uno spessore più maturo. Vamba regala al suo protagonista – e ai suoi lettori – la coscienza tranquilla di chi sa di non avere agito per malizia, ma solo per esuberanza o addirittura a fin di bene, sicché il motto di Gian Burrasca, dopo gli esiti catastrofici di ognuna delle tante sue burle, è sempre lo stesso: «Io vorrei sapere che gran male ho fatto alla fin fine».

Buona lettura!

Rubrica a cura di: Ramona