How I Met Your Father – nuova sitcom in uscita su Disney+

Amicizie, amori e tutto ciò che gli gira intorno: mercoledì 11 maggio esce in streaming su Disney+ la serie TV 'How I Met Your Father'. Come suggerisce il titolo, si tratta dello spin-off di 'How I Met Your Mother' (2005-2014), una delle sitcom di maggiore successo della televisione recente.
 
Il punto di partenza è sempre lo stesso: un genitore che, facendo accomodare sul divano i suoi figli, decide di raccontare loro come ha conosciuto la sua dolce metà. Superata l’innegabile sensazione di déjà vu, però, ci si rende conto che sono molte le differenze che separano How I Met Your Father dall’originale.
 
Riprendendo lo spunto narrativo di 'How I Met Your Mother', la nuova sictom parte in un futuro prossimo, nel quale Sophie decide di raccontare al figlio come ha incontrato suo padre. Si torna dunque indietro nel tempo, dal 2050 all'inizio del 2022, e Sophie rievoca le giornate trascorse insieme alle amiche e agli amici, così come le difficoltà di "capire chi sono, cosa vogliono dalla vita e come innamorarsi nell'era delle app di incontri e delle possibilità senza limiti".
 
E proprio destreggiandosi tra amicizie, nuove fiamme, sogni e aspirazioni (tutti temi già esplorati nella serie TV originale), How I Met Your Father proietta il format nel futuro, introducendo smartphone, app di incontri e videochiamate. 
 
Top o flop? …a voi il giudizio!

Rubrica a cura di: Ilaria

Il Pentavirato – la nuova serie comedy su Netflix

Su Netflix sta per arrivare, in uscita il 5 maggio, una nuova serie tv molto particolare. Dopo tanti nuovi titoli thriller o drammatici arriva una comedy davvero esilarante, Il Pentavirato, che racconta, attraverso il punto di vista di un giornalista canadese vicino alla pensione, la storia di una società segreta composta da cinque persone che fin dal XIV secolo condizionano gli eventi per salvare il mondo e l'umanità. Esilarante, divertente ma allo stesso tempo seria e riflessiva questa serie di soli sei episodi saprà intrattenere ma anche far riflettere su diverse questioni globali. Il grande protagonista di questa storia? Mike Myers, il celebre attore di Austin Powers che presterà il volto a ben otto diversi personaggi nella serie.
 
Mike Myers ci fa rituffare nelle atmosfere del suo Austin Powers, con personaggi grotteschi e una storia surreale, ma ricca di trovate divertenti, di battute e soprattutto con una forte satira sul social, una satira capace di mischiare punzecchiature sul presente a elementi di una comicità fisica, più basica.
 
Da vedere se…amate la comicità diretta e surreale di Mike Myers tra esagerazioni e doppi sensi. Avendo un gusto per la comicità molto personale è difficile rintracciare delle serie tv simili a questa.

Rubrica a cura di: Ilaria

Anima Bella – al cinema dal 28 aprile 2022

Gioia ha appena compiuto diciotto anni ma la sua vita, che dovrebbe essere caratterizzata dalle preoccupazioni e dai pensieri tipici dell’adolescenza, è invasa da un problema insormontabile: suo padre, l’unica persona cara che le resta al mondo, è soggiogato dal gioco d’azzardo.

Ancora una volta Dario Albertini decide di raccontare una storia adolescenziale, dopo il suo esordio Manuel presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ci catapulta nella sacrificata vita di Gioia, interpretata da Madalina Di Fabio, ragazza solare e volenterosa che passa le sue giornate prendendosi cura del padre e della comunità che la circonda fin quando la ludopatia dell’uomo che più ama, dell’unico affetto che le rimane, non inquina la loro semplice esistenza.

Un gesto, una parola, abbracci sparsi, la dimensione umana e sociale di Gioia – orfana di madre – trova nel rapporto col “babbo” Bruno l’apice di uno stare al mondo che è votato al bene senza nulla a pretendere.
Ma un’ombra, il demone del gioco d’azzardo, infiniti debiti, costringeranno la ragazza a prendere in mano la vita di quell’amato padre.

Rubrica a cura di: Ilaria

Le fate ignoranti – La serie su Disney +

La storia è nota: Le fate ignoranti è un film del 2001 di enorme successo, la pellicola che lancia Ferzan Ozpetek tra i registi più in vista del cinema italiano.
La serie in onda su Diney + si sviluppa in 8 episodi e vanta un cast stellare. I protagonisti sono una donna e un uomo, legati dalla stessa persona: lei è Antonia (nella serie Cristiana Capotondi), lui è Michele (Eduardo Scarpetta). La prima è la moglie di Massimo (Luca Argentero), il secondo è l’amante. Le loro vite entrano in rotta di collisione quando Massimo muore in seguito a un incidente stradale. Antonia entra così nel mondo segreto del marito, che riguarda non solo l’amante, ma tutti gli amici di quest’ultimo.
 
La serie cambia volto rispetto al film originale di Ferzan Özpetek, che ha rivoluzionato il nostro cinema. L'opera, scritta con Gianni Romoli, sfrutta la dimensione seriale per tessere importanti e significative storie di vita, espandendo il nucleo centrale della trama. Tale direzione, attuale e perfettamente adatta ai nostri tempi, rovina un po' la magia del lungometraggio del 2001. Ma inevitabilemente nei vent’anni che separano film e serie, il mondo è cambiato, e in primo luogo forse proprio la percezione collettiva verso coloro che un tempo venivano tenuti ai margini poiché considerati “diversi”.
Forse in pochi sanno che un quadro intitolato "La fata ignorante" (che dà il titolo al film e alla serie tv) esiste davvero. Lo ha dipinto René Magritte, pittore belga considerato uno dei principali esponenti del surrealismo. L'opera che si vede nel film del 2001, e che dà inizio alle peregrinazioni di Antonia, viene attribuito dalla sceneggiatura a Joseph Lanti, un autore inesistente inventato dalla fervida fantasia di Gianni Romoli. Nella serie, la riproduzione del quadro di Magritte è stata realizzata da Michele (Eduardo Scarpetta) e da lui donata a Massimo con una dedica poetica.

Rubrica a cura di: Ilaria

Laura Pausini. Piacere di conoscerti – La vita di Laura Pausini su Prime Video

Oltre 70 milioni di album venduti, quasi 30 anni di carriera e ancora molto da raccontare di sé. Laura Pausini si mostra in veste inedita in ‘Piacere di conoscerti‘, il film di Amazon Original nato da un’idea della stessa cantautrice e in arrivo su Prime Video (e in 240 Paesi e territori in tutto il mondo) il 7 aprile. Diretta da Ivan Cotroneo, la Pausini regala ai fan un viaggio nella sua vita, svelando la domanda che si è sempre posta sin dai suoi inizi: cosa sarebbe successo se, quella sera del 1993, non avesse vinto il Festival di Sanremo?
 
Laura avrebbe vissuto tutt’altra vita, avrebbe gestito un negozio di ceramiche e avrebbe continuato a seguire la passione del piano bar. Sarebbe stata una mamma single di un maschietto: Marcello. 
Quello che colpisce è lo sviluppo narrativo con l'artista non famosa e il lato fragile e il senso di solitudine che emergono da chi ha vissuto, invece, una esistenza piena di premi e successi planetari. Non è solo il racconto della vita e della carriera della Pausini con molti risvolti inediti, ma è anche un film che vede al centro la stessa artista compiere un viaggio introspettivo.

Rubrica a cura di: Ilaria

Corro da te

Remake del film francesce del 2018 Tutti in piedi (diretto da Franck Dubosc), Corro da te, la nuova commedia di Riccardo Milani, è una bella sorpresa.
Perché a differenza di molte commedie contemporanee, Milani riesce ancora una volta a destabilizzarci e a farci sorridere amaramente e in modo intelligente della realtà narrata. Mette a fuoco le storture del mondo e ne ride amaramente.
Viene raccontata in forma di commedia irriverente un frammento di realtà “vera”, non banale, non patinata. Lei è in carrozzina. Lui è un playboy inguaribile e seriale. Per conquistarla si fingerà a sua volta disabile. Come andrà a finire?

Un tema delicato affrontato in modo spiazzante ed efficace. Al contempo pudico e politicamente scorretto.
 
L’autore pare dirci: noi siamo tutti Gianni (il protagonista), machisti, malcresciuti, egoisti, infantili.
Se almeno come lui aprissimo gli occhi…Gianni infatti non potrà far altro che cambiare prospettiva su molte cose. La vita, l’amore, la disabilità. Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi infine totalmente cambiato sul piano professionale e personale.
Per dirla con le parole di Ezio Bosso: «Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono».

Rubrica a cura di: Ilaria

Alessandro Cattelan su Netflix alla ricerca della felicità

Nuova avventura su Netflix, in 6 episodi, dal 18 marzo per Alessandro Cattelan che cerca indizi sulla felicità. 
Nel docu-show "Una semplice domanda" viaggia in Italia e all'estero, si interroga, si confronta con gli altri, per cercare di capire da cosa possa scaturire la felicità, in che modo sia legata a famiglia, amore, dolore, fede, e anche come sia legata a tutte le altre emozioni.
 
Tanti personaggi, in luoghi e situazioni differenti, lo aiutano a portare avanti queste riflessioni: da Roberto Baggio a Geppi Cucciari, Elio, Francesco Mandelli, Paolo Sorrentino, Gianluca Vialli.
L’idea di questo nuovo show nasce in una sera d’estate da una riflessione di Cattelan in risposta ad una domanda, solo in apparenza semplice, di sua figlia: - Papà, come si fa a essere felici? -. 
Ed è proprio la ricerca di risposte che ha portato Cattelan a viaggiare, in Italia e all’estero confrontandosi e condividendo esperienze uniche con i suoi compagni di viaggio.
E in questo contesto originale, lontano dagli studi televisivi, Cattelan cerca nuove forme di comunicazione e si mette a nudo, condividendo un lato di sé che finora era rimasto sconosciuto.

Rubrica a cura di: Ilaria

Il filo invisibile – una produzione Netflix Italia

Il filo invisibile non si concentra solo su questi aspetti, ma parla di identità e di “diritto all’amore”, di quel filo invisibile che unisce tutti, non solo Leone a Paolo e Simone, ma anche a Tilly, alla zia, e a tutti gli affetti veri che non hanno bisogno di riconoscimenti ufficiali.

Rubrica a cura di: Ilaria

Belfast – Il film candidato a 7 premi oscar arriva al cinema

Esce al cinema il 24 febbraio il film forse più personale del registra Kenneth Branagh, che ha girato la pellicola modellando la storia sulla sua esperienza diretta di bambino, cresciuto proprio nella città irlandese.

Girato in bianco e nero, il film ha ottenuto 7 nomination agli Oscar, risultando il favorito non solo come Miglior film, ma anche in tutte le altre categorie.

Il motivo è semplice. In Belfast non c’è mai né troppa dolcezza né troppo dramma, ma una giusta misura che mantiene il racconto di formazione di un bambino di nove anni in un mondo improvvisamente capovolto. L'infanzia felice di questo bambino viene travolta dai tumulti sociali irlandesi di fine anni Sessanta, il film racconta la sua famiglia, i suoi guai e il luogo del cuore: quello dove si nasce e si torna sempre.

Cambia tutto e a tutto si cerca di porre rimedio, se non di sua iniziativa, allora con l’aiuto dei genitori, in lotta se restare o no in città per il bene della famiglia. Ma si ride anche parecchio e si balla.

Questa storia divertente, tenera e intensamente personale di questo bambino di 9 anni (alter ego del regista) regala al pubblico 90 minuti di pura poesia!

Rubrica a cura di: Ilaria

Su Netflix è arrivata Fedeltà – La serie tv tratta dal romanzo di Marco Missiroli

Il titolo è abbastanza eloquente: Fedeltà

E allora ti domandi perché mai Netflix lanci una serie così proprio il 14 febbraio, in pieno San Valentino.

Innanzitutto si ispira all'omonimo romanzo di Marco Missiroli, finalista al 73° Premio Strega e vincitore del Premio Strega Giovani, e poi la serie ha un setting completamente diverso dal solito: non ci rifila la prevedibile storia della coppia stanca, o lo stereotipo de "il matrimonio uccide il desiderio", anzi i due protagonisti, Carlo e Margherita, sono affiatati. Dunque la loro crisi non si spiega o, almeno, non si spiega se uno prende a riferimento il manuale dei cliché amorosi.

Al centro del libro di Missiroli, e di riflesso della serie tv di Netflix, non c'è tanto, o solo, la fedeltà coniugale ma prima di tutto la fedeltà verso se stessi. Quanto rinunciamo a noi stessi pur di dare vita all'idillio coniugale? E nel momento in cui questo si incrina, cosa resta di noi? La domanda non è certo banale...donarsi all'altro implica per forza di cose una rinuncia a qualcosa. Bisogna fare spazio all'altro ed è giusto così. 

Rubrica a cura di: Ilaria