Alla larga dal FUMO PASSIVO

#SPUNTIDIFANTASIA! – Parliamo di…prevenzione

Ecco perché molte città europee stanno introducendo il divieto di fumare anche in molte aree pubbliche all’aperto.

Abbiamo visto di recente che a Milano- primo esempio in Italia, l’amministrazione comunale ha disposto il divieto di fumo anche in alcuni luoghi all’aperto, come parchi, fermate di autobus e tram così come campi da gioco per bambini. 

Queste restrizioni hanno un duplice fine: da una parte  il tentativo di contrastare il più possibile l’abitudine al fumo e l’altro motivo altrettanto importante è limitare i danni causati dal fumo passivo.

È ormai ampiamente dimostrato che il fumo delle sigarette causa danni irreparabili a chi lo respira attivamente ma anche a chi ne subisce la presenza in un ambiente chiuso e in certi casi anche all’aperto.

Questo è chiamato fumo passivo: cioè quando un fumatore espira il fumo della sigaretta e questa stessa aria resa tossica viene respirata da altre persone.

Ormai ci sono prove inequivocabili che il fumo passivo sia responsabile di un numero di tumori al polmone nei non fumatori oltre che malattie cardiache, asma e altri disturbi.

Per esempio aver respirato il fumo altrui per lunghi periodi aumenta il rischio di tumore al polmone del 25 per cento. 

I danni del fumo passivo sono particolarmente più gravi nei più piccoli, giovani e a adolescenti in età dello sviluppo, per non parlare dei neonati che se esposti al fumo passivo possono essere più soggetti alla cosiddetta ‘morte in culla’ nel primo anno di vita e crescendo resteranno più vulnerabili a infezioni polmonari. E ancora prima di nascere, il feto di una madre fumatrice rischia di avere problemi di salute.

La gravità di questi dati ha imposto la necessità di ulteriori restrizioni a tutela della salute pubblica, da qui il divieto di fumo esteso non più solo ai luoghi chiusi ma in alcune aree all’aperto come parchi, stadi e fermate dei mezzi pubblici.