Non sempre sono SOLO dolori mestruali. Che cos’è l’endometriosi e come riconoscerla

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I principali sintomi dell’endometriosi sono caratterizzati da dolori molto intensi durante il periodo mestruale e premestruale (dismenorrea) e nel periodo dell’ovulazione, insieme a dolori pelvici cronici, dolore nei rapporti sessuali, stanchezza fisica cronica ma in una bassa percentuale dei casi l’endometriosi può essere asintomatica.

CHE COS’è L’ENDOMETRIOSI

L’Endometriosi è una malattia femminile, determinata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali fuori dall’utero. Solitamente le cellule endometriali dovrebbero trovarsi all’interno di esso. Questa anomalia determina nel corpo infiammazione cronica dannosa per l’apparato femminile, che si manifesta tramite forti dolori e sofferenze intestinali.

DIAGNOSI

È una malattia difficile da riconoscere e spesso viene sottovalutata perchè confusa con dolori mestruali forti. Una delle domande che si sentono più spesso è  “Come faccio a sapere se soffro di endometriosi?”.

Per riuscire a diagnosticare l’endometriosi sono necessari vari esami e può capitare se non ci reca presso un centro specializzato i sintomi vengono confusi con altri disturbi con sintomi analoghi.

Di seguito cercheremo di riassumere il protocollo di diagnosi dell’endometriosi. Ogni specialista potrebbe avere un approccio diverso. 

Di seguito alcuni step che potrebbero chiarirti le idee su cosa aspettarti:

I 5 STEP PER DIAGNOSTICARE L’ENDOMETRIOSI

  1. Primo appuntamento con medico: parla di tutti i tuoi sintomi con il ginecologo. Spesso viene sottoposto un veloce questionario iniziale per andare a comprendere la situazione attuale della paziente. Per arrivare alla prima visita preparate iniziate dalla settimana precedente a riportare i dolori e la loro localizzazione. Potrebbe per questo esserti utile scaricare una mappa del dolore (qui puoi trovare una mappa del dolore scaricabile), semplice e veloce da compilare. creare una guida che possa aiutarvi a spiegare il vostro dolore.
  2. Visite ginecologiche (vaginale e rettale) per valutare se ci sia presenza di endometriosi nella parte bassa delle pelvi.
  3. Risonanza magnetica ed esami del sangue: in base ai risultati delle visite il medico ti potrà prescrivere risonanza magnetica specifica o delle analisi del sangue. Non preoccupatevi, sarà il vostro ginecologo ad indicarti esattamente cosa devi fare.
  4. Valutazione e diagnosi: completati gli esami prescritti verrà fissata una nuova visita dove il medico ginecologo prenderà visione dei risultati e sarà in grado di fornire alla paziente una diagnosi.
  5. Definizione trattamento: al termine della seconda visita il medico, qualora avesse individuato la presenza di endometriosi, fornirà alla paziente il piano terapeutico da seguire o in casi specifici comunicherà l’intervento da dover fare.

QUALCHE CONSIGLIO ALIMENTARE

E’ noto che un aumentato consumo di fibre nella dieta aiuta la digestione ed il buon funzionamento dell’intestino. L’aumentato consumo di fibre determina una riduzione degli estrogeni circolanti nel sangue con un minore impatto sui tessuti estrogeno dipendenti.

Si consiglia di aumentare le fibre sino al 20 – 30% nei pasti pertanto aumentare il consumo di:

  • Verdure: contengono moltissime fibre e puliscono l’organismo, sono antiossidanti;
  • Cereali integrali: meglio se con poco glutine, abbassano il picco glicemico e contengono molte fibre;
  • Legumi: contengono proteine e carboidrati e non contengono glutine
  • Frutta: è piena di vitamine e fibre.
  • Semi Oleosi: per il loro alto contenuto di Omega 3 e ferro.

Si consiglia inoltre un incremento di consumo nella dieta di:

  • Pesce azzurro
  • Salmone e tonno
  • Olio di Oliva
  • Frutta secca: noci, noci pecan, mandorle, anacardi…
  • Avocado
  • Semi: chia, di girasole, di zucca e di lino

E cosa ridurre:

  • Carne: la carne rossa è da ridurre al minimo, va preferita la carne bianca di origine e allevamento controllato
  • Latticini: sono concessi ma è bene ridurli al minimo per la presenza di caseina e lattosio.
  • Glutine: sebbene non sia da eliminare completamente, è bene assumerlo quando presente ma da farine integrali e grezze.