Da grande farò…Correttore di bozze

Chi è il correttore di bozze? e cosa fa? Chiamato anche redattore, il correttore di bozze, altro non è che colui che è dedito a leggere le bozze, alla correzione bozze, eliminando tutti gli errori di battitura e di ortografia, ovvero quelli che vengono chiamati refusi. Questa figura professionale, dunque, si occupa di leggere le bozze di un documento, andando ad individuare l‘errore sulle bozze.

Il correttore di bozze, sostanzialmente, deve intervenire sull’intero contenuto del testo, facendo delle attente riletture su carta. Si occupa anche della revisione bozze, che altro non sono che documenti o stampe del lavoro, che devono essere rivisti prima della pubblicazione. In genere il correttore di bozze lavora presso una casa editrice, dalla quale dipende, occupandosi della revisione di errori ortografici e di battitura e non sintattici e/o grammaticali, di stile e punteggiatura. Si occupa anche della formattazione del testo, andando a sistemare le maiuscole, minuscole, grassetto, corsivi e sottolineature, spazi superflui, sottotitoli ecc.

Come diventare correttore di bozze: corsi e formazione
Tra i requisiti essenziali, citiamo:

  • essere particolarmente precisi e attenti ai dettagli
  • conoscere bene la lingua italiana
  • avere uno spiccato desiderio di approfondimento
  • avere occhio per le regole tipografiche
  • spiccata attitudine alla verifica


Ad ogni modo, per poter diventare un ottimo correttore di bozze è importante avere una grande passione per la buona scrittura. Tra le altre caratteristiche insite del correttore di bozze, citiamo una grande pazienza, attenzione e scrupolosità, tutti elementi davvero fondamentali che permettono a questa figura professionale di analizzare fino in fondo il testo ed individuarne gli errori nel più breve tempo possibile. Inoltre, sarà importante aver conseguito una laurea in lettere o in lingue, ovvero avere una formazione che possa dare tutti gli strumenti necessari per garantire una buona scrittura.

Questo, però, non è un requisito obbligatorio, ovvero si può diventare correttore di bozze, anche se non si è in possesso della laurea. La cosa più importante, è essere in grado di effettuare una perfetta correzione di bozze, individuando ogni tipo di errore sulle bozze. In altre parole, il correttore di bozze deve lavorare nel migliorare un testo.

Tuttavia, ci sono diversi modi per poter diventare un ottimo correttore di bozze e dunque per chi vuole lavorare nel web marketing. Ad esempio, è possibile seguire dei corsi di copywriting che possono tanto aiutare. Potete, dunque, decidere di frequentare un corso professionale che possa aiutare a conoscere meglio la professione e ad introdursi nel campo dell’editoria. In alternativa, se non si ha tanto tempo a disposizione, si può scegliere uno dei tanti corsi on line, che si possono facilmente seguire da casa con tutta comodità e nei momenti liberi.

Quali sono gli sbocchi professionali. Lavorare come correttore di bozze non è poi così tanto complicato, sia che si tratti di correttore bozze freelance o correttore di bozze dipendente. Sembra che, per poter diventare un ottimo correttore di bozze, sia importante fare esperienza. Dove? Sicuramente all’interno di un’agenzia o anche due, ovvero fare gavetta e imparare da chi già da tempo esercita questa professione. E’ importante anche studiare, anche se però non sembra bastare la teoria, perché determinante sarà la pratica. C’è però un fatto, ovvero che non tutte le aziende effettivamente hanno bisogno di un correttore di bozze, visto che in genere questa figura viene chiamata soltanto in caso di necessità. Sono davvero poche le case editrici che assumono in azienda dei correttori di bozze che svolgono soltanto questo compito. Spesso, si è soliti assumere più un copywriter flessibile o un web writer che, quando occorre, può anche intervenire e rivedere i testi. Lavorare da casa come correttore di bozze, è la scelta più comune al giorno d’oggi.

Questa figura professionale può decidere di lavorare come freelance, presso un’azienda o casa editrice. Tuttavia, trovare annunci di lavoro specifici per correttori di bozze è possibile e non bisogna mai arrendersi. La cosa migliore è scrivere una mail, raccontando il proprio percorso formativo e progetti, allegando un curriculum e inviarlo alle case editrici.

Correttore di bozze ed editor: differenze. Esiste una differenza tra correttore di bozze ed editor? La risposta è sì. Nello specifico il correttore di bozze si occupa principalmente degli errori di battitura, dell’ortografia e dei refusi in generale. L’editor, invece, lavora sulla creazione del testo. In cosa consiste il lavoro dell’editor? Generalmente questa figura professionale deve svolgere le seguenti mansioni, ovvero:

  • dare consigli sulla forma
  • cambiare frasi ed interi periodi modificandone anche forma e sostanza
  • proporre interventi non soltanto piuttosto evidenti ma anche importanti.

Il correttore di bozze, invece, come abbiamo ampiamente detto, si occupa di altro, ovvero lavora sui dettagli, sulle sviste ed anche sugli errori di digitazione, errori che in gran parte dipendono dalla scrittura veloce su tastiera.
Nonostante, dunque, le mansioni svolte da queste due figure professionali siano diverse, queste tendono ad essere confuse e coloro che correggono i testi, fanno anche dei lavori sull’editing e sulle bozze.

Da grande farò… Il Cuoco

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

Chi è e cosa fa. Il cuoco è il responsabile della cucina, competente in tutti gli aspetti della preparazione del cibo: è incaricato della creazione del menù e della realizzazione delle ricette, ed è il punto di riferimento per tutto lo staff in cucina.
Il cuoco si occupa di preparare e cucinare i piatti, dagli antipasti al dolce – curandone gusto e sapore, ma anche l'aspetto estetico, in modo che siano visivamente accattivanti. Le sue responsabilità non si limitano però ai fornelli, ma includono numerosi compiti gestionali: come capo della cucina ordina le materie prime, sceglie i fornitori e gestisce approvvigionamenti e scorte di prodotti di qualità. Determina il prezzo dei piatti e il costo della relativa preparazione. Inoltre, è responsabile della cura e dell'igiene della cucina e coordina il personale ausiliario che lavora con lui (la brigata di cucina).
Se lavora in locali di piccole dimensioni, o in cucine poco strutturate, le mansioni del cuoco sono principalmente operative: prima di tutto cucinare, gestire gli approvvigionamenti e le scorte alimentari, tenere in ordine la cucina. Se invece lavora in brigate di cucina organizzate, in ristoranti e hotel di alto livello, lo chef certamente cucina e crea nuovi piatti, ma più spesso si occupa di gestire la cucina, come un vero e proprio manager, ovvero come Executive Chef o Chef de Cuisine. Decide il menù, pianifica e dirige la preparazione dei piatti, assegna i compiti agli altri cuochi, gestisce il budget, stabilisce i turni di lavoro e interviene per assumere nuovo personale di cucina, secondo le necessità - mantenendo sempre uno stretto contatto con la direzione della struttura (il Restaurant Manager o il Food & Beverage Manager, se lavora in un hotel).
In ogni caso, il cuoco è la colonna portante della cucina, e ricopre un ruolo di grande responsabilità: deve essere in grado di coordinare in maniera razionale le mansioni dei vari dipendenti impegnati ai fornelli, di gestire gli acquisti alimentari rispettando il budget (così da garantire alla clientela sempre la massima qualità, riducendo al minimo gli sprechi), e ottenere il massimo dal lavoro in cucina.
Cuochi e chef trovano lavoro in tutte le strutture, dove si cucina e si serve cibo come ristoranti, alberghi, mense, bar con tavola calda, navi da crociera, imprese che offrono servizi di catering e banqueting.

In base a dove opera, al cuoco sono richiesti gradi diversi di specializzazione: dal cuoco che lavora in imprese per la ristorazione collettiva al cuoco d fast food, per i quali non sono richiesti livelli di formazione particolarmente elevati, fino al cuoco di partita di pesce, al cuoco pasticcere o al cuoco pizzaiolo, figure che richiedono invece una preparazione aggiuntiva specifica. Se infatti per certi aspetti si tratta di una professione creativa, il lavoro dello chef è però principalmente basato sulla tecnica, che bisogna conoscere nel dettaglio per la riuscita perfetta di ogni ricetta e per la gestione funzionale della cucina.
Fare il cuoco è molto impegnativo: il lavoro in cucina procede a ritmi serrati, si sta in piedi molte ore di fila, esposti a vapori, fumi, sbalzi di temperatura, senza dimenticare i rischi del mestiere come tagli e ustioni. Ciononostante, la professione dello chef è una di quelle che danno più soddisfazioni, perché permette di esprimere con il cibo la propria passione e il proprio talento.

I compiti del cuoco. Le principali mansioni e compiti del cuoco sono:

• Creare il menù
• Cucinare le pietanze
• Controllare le preparazioni
• Curare la presentazione e la guarnizione dei piatti
• Gestire gli approvvigionamenti e gli ordini alimentari
• Controllare la qualità degli ingredienti e la conservazione degli alimenti
• Utilizzare e pulire i macchinari e le attrezzature in cucina
• Organizzare e supervisionare il lavoro del personale di cucina (aiuto cuoco, lavapiatti...)
Formazione e competenze di un cuoco:
Il titolo di studio più indicato per diventare chef è il diploma di istituto alberghiero, subito spendibile sul mercato del lavoro. Esistono però anche percorsi formativi specifici nel campo della ristorazione per diventare cuoco professionista. Si tratta di corsi attivati da centri di formazione professionale e accademie di cucina, che prevedono insegnamenti su: chimica degli alimenti, nutrizione, tecniche di cucina, processi di produzione e conservazione dei cibi, igiene e controllo qualità degli alimenti, management della ristorazione.
Oltre alla formazione teorica, il salto di qualità si ha solo con l'esperienza pratica: iniziare lavorare in una cucina come commis o aiuto cuoco è molto importante per imparare ad essere veloci e reattivi e per perfezionare la tecnica, senza accontentarsi delle competenze già acquisite. Non sentirsi mai “arrivati” è la chiave di successo degli chef stellati.

Le competenze richieste negli annunci di lavoro per cuoco sono:

• Competenza nelle tecniche di cucina professionale
• Manualità ai fornelli
• Creatività e talento
• Accuratezza e precisione nel lavoro
• Forti capacità organizzative e gestionali
• Resistenza allo stress e alla fatica

Sbocchi professionali e carriera del cuoco. La carriera in cucina inizia dal basso, come cuoco apprendista (commis-chef) o aiuto cuoco, figure che lavorano seguendo le indicazioni e sotto il coordinamento del personale più esperto. Dopo alcuni anni di esperienza, un cuoco non soltanto bravo, ma anche con capacità gestionali può aspirare a ruoli di livello più elevato all'interno della brigata di cucina: può diventare Chef de Partie (cuoco capo partita), Sous Chef (chef in seconda) e infine capocuoco, primo chef o Executive Chef, la figura al top della gerarchia in cucina nei grandi ristoranti.
Un'altra possibilità interessante per un cuoco che vuole fare carriera è quella di diventare imprenditore e aprire un ristorante, dove poter esprimere il proprio talento in piena libertà.
Buoni motivi per lavorare come cuoco
Quello del cuoco è un mestiere in cui la passione per la cucina e la creatività sono ingredienti fondamentali, oltre a una rigorosa preparazione tecnica. Ogni piatto è frutto delle mani dello chef e della sua ricerca per creare qualcosa di nuovo e squisito: nuovi ingredienti, nuove tecniche di cottura, nuove usanze gastronomiche... quando si cucina non si smette mai di imparare e le possibilità di sperimentazione sono infinite.
Inoltre, fare il cuoco dà la possibilità di spostarsi, in base al luogo in cui si decide di lavorare: dal ristorante dietro l’angolo alla località esotica all'estero, senza dimenticare l'opportunità di viaggiare lavorando come chef su una nave da crociera.

Da grande farò… il Regista

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

Chi è e cosa fa:

Se sei appassionato di cinema, televisione, radio e teatro e vuoi scoprire come diventare regista, questo è l'articolo che fa per te.

Il REGISTA è colui che nell’ambito della produzione teatrale, radiofonica, televisiva o cinematografica dirige un'equipe tecnico-artistica svolgendo un’opera di guida e coordinamento nei confronti di autori, sceneggiatori, attori, scenografi, costumisti, cameraman, tecnici audio e delle luci.

Il REGISTA è quindi il responsabile ultimo della qualità complessiva dell’opera, che sia l'allestimento di uno spettacolo dal vivo, un programma televisivo, un film, una fiction o uno spot.

Ogni aspetto in grado di incidere sulla qualità del prodotto è competenza del regista: scene, costumi, fotografia, montaggio sono frutto di sue decisioni.

La realizzazione delle singole attività viene svolta da figure professionali specializzate.

Insomma, quello del regista è un lavoro tanto affascinante quanto pieno di responsabilità che necessitano di competenze molto dettagliate.

Le qualità che non possono mancare ad un regista sono una grandissima originalità, capacità di sfornare idee numerose e vincenti, oltre che un'ottima capacità di problem solving.

Esistono diverse tipologie di registi:

  • Televisivo
  • Radiofonico
  • Teatrale
  • Cinematografico

I compiti del regista:

Come accennato, i compiti di un regista sono molteplici e seguono l'intera produzione artistica, che sia questa cinematografica, radiofonica, teatrale o televisiva.

  • Reperisce produttori e finanziamenti,
  • definire l'ambientazione del film,
  • selezionare il cast giusto,
  • definire tempi e piano di lavoro
  • predisporre la scaletta delle prove.
  • leggere e studiare i copioni,
  • provare le scene,
  • coordinare le attività della troupe e del cast,
  • sovrintendere la fotografia,
  • la selezione delle scenografie e l'intero comparto tecnico.
  • Post-produzione:
  • coordina e sovrintende le attività di post produzione come montaggio,
  • effetti speciali e sonori,
  • mixaggio

Conoscenze specialistiche

Per far fronte a tutti questi compiti saranno indispensabili profonde conoscenze in tema di arte, un'ottima padronanza della lingua italiana, conoscenze di alto profilo nell'ambito della comunicazione e dei media oltre che un'infarinatura di competenze nella gestione del personale e di sociologia, psicologia ed antropologia.

  • Organizzazione della produzione cine-televisiva
  • Processi televisivi e cinematografici
  • Stili di regia cinematografica
  • Stili di regia televisiva
  • Mezzi tecnici di ripresa
  • Tecniche di regia
  • Tecniche di ripresa video
  • Tecnologie audio-video
  • Funzionamento della cabina di regia
  • Regia in ripresa diretta
  • Montaggio in diretta
  • Conoscenze generali
  • Storia della televisione
  • Storia del cinema
  • Storia del teatro
  • Struttura narrativa del prodotto televisivo
  • Elementi di sceneggiatura (cinematografica, teatrale, radiofonica)
  • Tecnica del linguaggio cinematografico
  • Elementi di costo produzioni audiovisive
  • Elementi di edizione e montaggio cinematografico
  • Teoria della ripresa video
  • Linguaggio cine-televisivo
  • Organizzazione del set
  • Stili di regia
  • Mezzi tecnici di ripresa
  • Tecniche di ripresa video
  • Funzionamento della cabina di regia
  • Fotografia e composizione dell’immagine
  • Tecniche di ripresa del suono
  • Normativa concernente le attività culturali e di spettacolo
  • Edizione e montaggio cinematografico
  • Montaggio televisivo
  • Tecniche di registrazione audio

Formazione:

Non esiste una strada univoca per diventare regista in Italia, ma il primo passo che ti consigliamo di compiere è sicuramente di iscriverti:

Liceo artistico con indirizzo Audio Video

            Parma : Liceo Artistico Paolo Toschi

Corso di Laurea Triennale in Scienze della Musica, delle Arti e dello Spettacolo.

            Bologna: DAMS - Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo

            Milano: Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti

            Torino: CAM - Cinema, arti della scena, musica e media

Scuole e Accademie per registi

Un discorso a parte va fatto per le Accademie e Scuole di Cinema che hanno come asso nella manica quello di prevedere stage e laboratori obbligatori completamente improntati alla pratica, oltre che una formazione teorica ad hoc.

Ciò consentirà di conoscere l'ambiente ancor prima di lavorarci e crearti un'utilissima rete di contatti.

Sbocchi professionali:

In quanto regista potrai lavorare in diversi ambiti tra cui quello:

  • Televisivo
  • Radiofonico
  • Teatrale
  • Cinamatografico

Purtroppo quello del regista non è un lavoro molto stabile, anche a causa della crisi del cinema italiano che abbiamo esperito negli ultimi anni.

In qualità di regista, oltre ad essere soggetto alla tassazione ENPALS, lavorerai principalmente con contratti a tempo determinato,

Per cominciare:

Ottenere la padronanza di software e strumenti può essere un buon modo per concretizzare le tue idee, magari producendo brevi video e corti.

Ecco alcuni corsi che possono facilitare l'utilizzo dei software più utilizzati nella produzione di video:

  • DaVinci Resolve 11: montaggio video
  • After Effects: il corso per tutti
  • Corso di montaggio video con Premiere Pro
  • Adobe Premiere Pro CC (2014-18): da principiante a esperto
  • Elementi del montaggio video avanzato

Da grande farò… Il Fotografo

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

Chi è e cosa fa:

Il fotografo è una persona che produce fotografie, per professione o per diletto, utilizzando la macchina fotografica.  Per molto tempo a questa definizione è stata aggiunta un’altra fascia di fotografi, quelli titolari o responsabili di negozi di stampa fotografica: il fotografo di fiducia insomma, che dal nostro famoso rullino Kodak sviluppava e stampava le nostre preziose foto. Nonostante l’avvento del digitale abbia profondamente modificato e semplificato la vita a tutti anche in questo campo, il lavoro primario lo svolge ancora una volta la mente del fotografo: produrre una fotografia significa riconoscere in un’immagine del reale, lo scatto che stavamo cercando: creare fotografie implica una certa sensibilità d’animo e mentale, vuol dire spesso porre attenzione ai dettagli, all’azione nascosta, alla vita che accade e che ci parla proprio ad un palmo dal naso.

Una volta realizzato lo scatto, il fotografo si occupa in un secondo momento dello sviluppo e della stampa delle immagini, incluso se necessario, il ritocco fotografico.

Esistono due tipi di fotografo: fotografo professionista e fotografo amatoriale (o appassionato di fotografia): mentre il primo pratica la fotografia come professione, quindi per lavoro, con il compito di soddisfare chi commissiona il progetto, il secondo, cioè il fotoamatore o “fotografo dilettante” la pratica come hobby, come svago e divertimento, spesso come conseguenza di una forte passione per la fotografia.

I compiti del fotografo:

  • Conoscenza delle tecniche di fotografia
  • Capacità di realizzare fotografie di qualità professionale
  • Capacità di modificare le foto usando software di foto-ritocco
  • Creatività e sensibilità artistica
  • Attenzione al dettaglio
  • Adattabilità e flessibilità
  • Capacità comunicative
  • Disponibilità a spostarsi in base alle esigenze di lavoro

Formazione: La prima cosa da sapere per diventare fotografo è che non esiste un percorso di laurea univoco che ti porterà automaticamente alla professione dei tuoi sogni. Ci sono però corsi di formazione e scuole di fotografia, spazi aperti e pieni di luce, dove imparare la professione che farai domani. Senza ansie. Una fabbrica di talenti, dove respirare e crescere ogni giorno.

Le classi sono solitamente a numero chiuso con didattica diffusa, sia in presenza che a distanza, e un’offerta formativa di diversi percorsi per ogni esigenza (corsi accademici annuali e biennali, brevi corsi settimanali, serali e weekend).

Sbocchi professionali: lavorare con la fotografia non significa solo fare il fotografo: ci si può specializzare nel restauro di foto antiche, oppure diventare assistente digitale, il professionista che segue il fotografo sul set, cura la gestione digitale dell’immagine e la sua archiviazione. Un’altra opzione di carriera è diventare esperto di post produzione: la realizzazione di un lavoro di qualità è fondamentale nel mondo della fotografia. Infine, c’è la possibilità di proporsi come docente e insegnante di fotografia presso scuole ed enti di formazione: in questo modo si può trasmettere anche agli altri il proprio entusiasmo e la propria passione per questo strumento, così affascinante.

Da grande farò… Il Giornalista

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

La scrittura ti appassiona e vorresti farne il tuo lavoro? Sei alla ricerca di una professione che sappia coniugare le tue abilità espressive ad un lavoro in continua evoluzione e che promette di non annoiare mai? Se entrambe queste domande hanno colto nel segno avrai sicuramente pensato di diventare giornalista.

Quella del giornalista è infatti una professione che fa gola a molti, soprattutto ora che con l'esplosione del web e con la sempre maggiore diffusione delle testate online ci sono numerosi posti da ricoprire all'interno del giornalismo. Questa professione, infatti, è molto cambiata nell'ultimo periodo e offre nuove possibilità che vanno colte al volo da chiunque voglia davvero fare della scrittura il proprio lavoro.

Chi è e che cosa fa:

Il giornalista si occupa di raccogliere, riportare e commentare notizie che saranno poi diffuse dai vari media come la televisione, la radio, la stampa o internet. Il lavoro del giornalista consiste quindi sia nel riportare i fatti, sia nel commentarli, oltre che nello svolgimento di interviste.

Il Giornalista è quindi colui che scrive articoli, reportage, commenti o recensioni per quotidiani e riviste (cartacei e on-line), o chi elabora servizi, interviste e approfondimenti per emittenti televisive o radiofoniche, o ancora chi modera incontri per queste stesse emittenti.

I compiti del giornalista

Tra i compiti del giornalista troviamo:

  • realizzare servizi giornalistici
  • condurre o intervenire in trasmissioni radio televisive
  • identificare, definire e confezionare la notizia
  • condurre o intervenire in trasmissioni radio televisive
  • illustrare gli eventi in modo oggettivo
  • svolgere attività redazionale
  • curare i rapporti con le redazioni dislocate sul territorio

Insomma, quello del giornalista è un lavoro che si dipana sui diversi media e che è ad oggi molto richiesto!

Le competenze del giornalista

Per diventare un buon giornalista ti saranno indispensabili alcune importanti competenze tra cui:

  • ottima conoscenza della lingua italiana
  • ottima esprezzione orale e scritta
  • perfetta comprensione orale e scritta
  • abilità di scrittura di alto profilo
  • conoscenze di alto profilo nell'ambito della comunicazione e dei media
  • conoscenza di almeno una lingua straniera
  • capacità di ascolto attivo
  • ottimo senso critico
  • capacità di apprendimento attivo e di problem solving
  • ottima adattabilità
  • capacità di gestire il proprio ed altrui tempo

Dove lavora:

Generalmente, i Giornalisti sono specializzati in un determinato settore, come per esempio:

  • la cronaca nera o rosa
  • la politica interna o estera
  • lo sport
  • il cinema

Il Giornalista può appartenere alla redazione di uno o più giornali e riviste (o di programmi televisivi e radiofonici), e dunque esserne dipendente, oppure può lavorare come freelance, presentando di volta in volta il proprio lavoro a chi ne è interessato.

Esistono due principali specifici profili di Giornalista:

  • il Giornalista pubblicista, ossia chi svolge attività giornalistica in maniera continuativa e retribuita avendo altri impieghi o occupazioni
  • il Giornalista professionista, ossia chi svolge attività giornalistica in maniera esclusiva, senza avere nessun’altra occupazione

Formazione:

La prima cosa da sapere per diventare giornalista è che non esiste un percorso di laurea univoco che ti porterà automaticamente alla professione dei tuoi sogni. Ci sono però facoltà che più di altre ti avvicineranno al mondo del giornalismo e che sapranno darti solide basi per la tua carriera.

I migliori corsi universitari per diventare giornalista sono i seguenti:

- Scienze della Comunicazione: questo è probabilmente il corso più indicato per diventare giornalista. Suddiviso nel classico 3+2 (Laurea Triennale + Laurea Specialistica), il percorso in Scienze della Comunicazione saprà introdurti allo studio del processo comunicativo, delle sue sfaccettature e dei media che vengono utilizzati nella comunicazione.

Inoltre sia durante il corso di Laurea Triennale che durante quello Magistrale potrai avvicinarti al linguaggio giornalistico, preso in grandissima considerazione all'interno di questo percorso. Le materie che studierai, inoltre, ti daranno un'ampia cultura adatta a fronteggiare con agilità gli argomenti più interessanti del giornalismo. Tra queste ricordiamo: marketing, comunicazione, sociologia, psicologia, antropologia, economia e lingue e linguistica.

- Lettere: il secondo percorso che ti consiglio è quello di Lettere. Questo corso ti permetterà infatti di ottenere abilità di altissimo profilo nell'ambito della scrittura, oltre a sviluppare insieme un pensiero sia analitico che creativo, indispensabile a qualsiasi giornalista. Riportare le notizie vuol dire infatti saper analizzare ciò che accade intorno a te e riproporlo nero su bianco in maniera accattivante ed efficace, azione in cui queste due tipologie di pensiero si fondono profondamente! Anche qui vige la solita divisione 3+2.

- Lingue: anche il percorso in lingue saprà esserti utile, soprattutto se hai intenzione in futuro di spostarti all'estero e svolgere il tuo lavoro su più fronti. Oltre alla conoscenza delle lingue questo corso ti porterà all'apprendimento di alte competenze espressive sia orali che scritte, cosa imprescindibile per un buon giornalista!

Un piccolo consiglio che inoltre posso darti è di pensare a quale ambito del giornalismo ti potrebbe interessare di più in futuro ed, in base a quello, scegliere poi il corso di Laurea migliore. Se ad esempio vorrai scrivere di giornalismo finanziario il percorso di laurea in economia sarà sicuramente la scelta migliore per te!

Percorso di studi dopo l'università

Lo step successivo per diventare giornalista prevede due soluzioni.

- Iscrizione ad una scuola di giornalismo. Potrai scegliere di iscriverti ad una Scuola di Giornalisco e seguire uno dei Corsi di Giornalismo attivi in Italia. Questi corsi dalla durata di due anni sono strutturati come dei Master e ti permetteranno di acquisire tutte le competenze pratiche per il lavoro di giornalista.

- Il praticantato. In alternativa potrai svolgere 18 mesi di praticantato i quali dovranno essere continuativi ed in una redazione il cui direttore, alla fine, dovrà rilasciare una dichiarazione di avvenuta collaborazione.

Come diventare giornalista: il corso dell'Ordine

Entrambi questi percorsi ti permetteranno di partecipare ai corsi di giornalismo erogati dall'Ordine dei Giornalisti. Questi sono corsi obbligatori della durata di 45 ore e sono organizzati in tutta Italia dagli ordini delle diverse regioni o a Fiuggi dal Consiglio Nazionale dei Giornalisti.

Come diventare giornalista: l'esame di idoneità

L'esame in questione è diviso in due prove:

  • Prova scritta, suddivisa in tre verifiche ovvero sintesi di un articolo, test di attualità e redazione di un testo giornalistico.
  • Prova orale, sui temi della deontologia professionale, delle tecniche giornalistiche e delle leggi che regolano la professione.

Come diventare giornalista: l'iscrizione all'albo

A questo punto potrai finalmente iscriverti all'Albo dei Giornalisti e diventare un giornalista pubblicista o professionista. Come ben saprai, infatti, i ruoli del giornalista possono essere differenti. Scopriamo quindi le tue possibilità lavorative!

Come diventare giornalista professionista

A questo punto ti sarà possibile iscriverti all'albo dei giornalisti professionisti potrai quindi diventare giornalista professionista a patto che tu abbia non meno di 21 anni. In questo caso svolgerai la professione giornalistica in modo esclusivo e continuativo. Ciò vuol dire che quello del giornalista dovrà essere la tua unica occupazione professionale.

Come diventare giornalista pubblicista

Il giornalista pubblicista è invece colui che può esercitare altre professioni, oltre a quella del giornalista, ma svolge comunque la prestazione giornalistica in modo non occasionale. Per iscriverti all'albo dei pubblicisti ci sono alcune condizioni necessarie:

  • avere più di 18 anni
  • aver svolto per due anni il lavoro di giornalista in modo non occasionale
  • avere all'attivo almeno 60 - 70 articoli pubblicati su giornali e periodici

Come diventare giornalista freelance In ultimo il giornalista freelance è colui che lavora come giornalista in modo autonomo e indipendente. Non sarai vincolato ad orari di lavoro e potrai ovviamente svolgere altre professioni in contemporanea alla tua carriera di

Da grande farò…il vivaista

#SPUNTIDIFANTASIA! Alla scoperta delle professioni

Chi è e cosa fa: Se sei appassionato di piante, fiori, semi, bulbi, ami il verde ti piace lavorare all'aria aperta con mansioni manuali e concrete….. questo è l'articolo che fa per te.
Il vivaista è quella figura professionale che si colloca a metà tra l'agricoltura e la vendita al dettaglio. Il vivaista è colui che gestisce il vivaio, si occupa della coltivazione e produzione su scala industriale di alberi, fiori, piante, semi e bulbi destinati alla vendita. Le piante vengono prodotte in maniera intensiva in strutture specifiche come vivai e serre, ovvero degli ambienti protetti che permettono di svolgere l'attività durante ogni periodo dell'anno e con qualsiasi condizione climatica.

Esistono diverse tipologie di vivaisti: Molto spesso i vivai si specializzano in alcuni ambiti definiti di coltivazioni, e generalmente possono essere raggruppati in quattro categorie:
vivaismo ornamentale, specializzato nella coltivazione di piante ornamentali.

• Vivaismo frutticolo: vivai in cui si producono le varie piante da frutto, delle viti e degli olivi.
• Vivaismo orticolo: in cui si sviluppano le piantine delle varie specie orticole, che poi vanno trapiantate in campo o in serra.
• Vivaismo forestale: vivai in cui si producono varie essenze e piante forestali, spesso auctoctone. per la loro specializzazione si trovano normalmente in zone di collina, montane e/o parchi.


I compiti del vivaista: I compiti di un vivaista consistono principalmente nel seguire la crescita di fiori, piante e alberi, partendo dallo stato di semi o bulbi, ma anche attraverso innesti e talee fino ad arrivare allo sviluppo completo, ovvero fino al momento in cui può passare alla vendita del prodotto.
I compiti possono essere riassunti in:
• Svolgere giorno per giorno le operazioni di cura delle piante che crescono nel vivaio innaffiarle, somministrare il fertilizzante ecc..
• Effettuare gli interventi di potatura, innesto, trapianto, invasamento e quant’altro per la propagazione delle piante.
• Eseguire i trattamenti antiparassitari e fitosanitari per salvaguardare le piante dai danni di insetti e parassiti.
• Seguire il calendario dei lavori, assecondando per tutti i tipi di coltivazione i naturali cicli di crescita e sviluppo.
• Mantenere sotto controllo le condizioni ambientali del vivaio e della serra, intervenendo per correggerle quando necessario.
• Effettuare le operazioni finalizzate alla vendita, all’ingrosso oppure al dettaglio, dei vari prodotti del vivaio.
• Eseguire le normali operazioni di manutenzione dei macchinari e delle attrezzature di lavoro.


Formazione: Per chi intende gestire il vivaio deve essere in possesso di un diploma tecnico a indirizzo agraria, agroalimentare e agroindustria.
Come:
I.T.A.S.Bocchialini | Parma I.T.I.S.Galilei | S.Secondo Parmense

Per una migliore preparazione è possibile frequentare dei corsi di specializzazione oppure conseguire una laurea tra le seguenti:
• Scienze e tecnologie agro-alimentari
• Scienze e tecnologie agrarie e forestali
• Scienze e tecnologie alimentari
• Scienze e tecnologie agrarie
• Biotecnologie agrarie
per chi intende lavorare presso un vivaio è sufficiente la qualifica di operatore agricolo di tre o cinque anni presso un istituto professionale come:
IIS Zappa-Fermi | Bedonia IIS Magnaghi-Solari | Fidenza
È possibile anche frequentare degli specifici corsi professionali in vivaismo e giardinaggio.

Sbocchi professionali: Se si è in possesso di una certa indole imprenditoriale e si ha la possibilità di reperire risorse, può considerare l'idea di lavorare autonomamente. Conviene però sempre prima fare un po di esperienza cercando lavoro nei diversi vivai, intraprendendo un percorso che parte dal ricoprire posizioni come aiutante, in maniera da ricevere una formazione direttamente sul lavoro. In questa maniera si può subito iniziare a svolgere quelle mansioni che richiedono meno specializzazione.
Altri compiti che vengono affidati a chi ha meno esperienza sono quelli di accoglienza della clientela, ricoprendo le mansioni da commesso.