Perché inserire le lingue straniere sul curriculum vitae?

Saper parlare o scrivere in un’altra lingua è una delle cose che molte aziende si aspettano dai candidati per una determinata posizione, non necessariamente se ci si presenta per un lavoro internazionale.
La conoscenza di una lingua è fondamentale e, in fase di selezione, potrebbe fare la differenza.
Se l’inglese è la lingua che tutti si aspettano da un candidato, e che la maggior parte padroneggia più o meno correttamente, conoscere un’altra lingua straniera è un elemento distintivo che nel cv non può mancare.
 
Quali sono i vantaggi legati alla presenza delle lingue nel cv?
 
Ampliano le proprie competenze: una o più lingue aiutano a dare un’idea ancora più dettagliata relativamente alle competenze del candidato e contribuiscono a dare un’immagine più precisa e completa dello stesso;
Fanno la differenza in fase di selezione: dichiarare di conoscere una lingua mette in una posizione di vantaggio rispetto ad un altro candidato che non conosce nessuna lingua. Il livello di conoscenza di una lingua è un’altra variante da considerare, per cui il candidato che conosce più approfonditamente una lingua rispetto ad un altro candidato avrà più opportunità di emergere;
Permettono di ottenere incarichi internazionali o di respiro internazionale: non è necessario candidarsi per posizioni all’estero per beneficiare della conoscenza di una o più lingue perché anche un’azienda con base in Italia può avere bisogno di qualcuno che parli altre lingue a cui affidare incarichi particolarmente delicati o importanti.
 
Quando indicare le proprie conoscenze linguistiche sul cv?
 
Posto che tutti i candidati dovrebbero sempre indicare la conoscenza di una o più lingue sul cv, ci sono alcune posizioni per le quali non se ne può fare davvero a meno. Tra queste:
Tutte le professioni nel settore del turismo e dell’ospitalità
Posizioni come interprete/traduttore
Professioni che prevedono rapporti commerciali con clienti stranieri.
 
Indicare i livelli di conoscenza della lingua sul cv
 
Se è vero che indicare la conoscenza di una lingua straniera sul proprio curriculum è fondamentale per alcune posizioni e in linea di massima sempre importante anche per tutte le altre posizioni lavorative, esistono dei criteri da usare per indicare il proprio livello di conoscenza di una determinata lingua.
 
Ecco i livelli sui quali calibrare personalmente la propria conoscenza di una lingua:
 
Madrelingua: la lingua che si padroneggia perfettamente;
Bilingue: se padroneggi due o più lingue a livello madrelingua;
Eccellente: nessun problema a comprendere la lingua e a comunicare in maniera fluida;
Buono: conoscenza base della lingua e utilizzo di un vocabolario limitato ma comprensibile;
Elementare: nozioni base della lingua, sia a livello di comprensione che di pratica.
 
Se valutare la propria conoscenza linguistica può essere difficile, l’Unione Europea ha diramato un Quadro Comune (Il Quadro Comune Europeo di riferimento per lingue QCER/CEFR per la certitificazione delle lingue) che consente una valutazione oggettiva da usare per il proprio cv e che viene usata dai datori di lavoro in fase di selezione e colloquio.
 
Eccolo, nello specifico:
A1 – Principiante
A2 – Elementare
B1 – Pre-Intermedio
B2 – Intermedio
C1 – Post-Intermedio
C2 – Avanzato
 
Certificazioni linguistiche: quanto sono importanti?
 
Le certificazioni linguistiche possono essere l’elemento in più di un cv, in grado di certificare ufficialmente il grado di conoscenza specifico di una lingua. Per questa ragione vanno sempre menzionate, a patto che siano riconosciute a livello internazionale e siano state rilasciate da enti accreditati.